domenica 15 settembre 2019

Diario di viaggio: ISLANDA

Ed ecco anche il secondo post dedicato al viaggio in Islanda.
Vi siete persi il primo? No panic, just click here!
Nel primo post vi ho dato tutte le informazioni tecniche che possono essere utili per organizzare un viaggio in Islanda. Per chi se lo fosse perso, sono stata in Islanda in totale 9 giorni, di cui 7 effettivi di visita durante il mese di agosto. Ora però veniamo alla parte più interessante e poetica: il diario di viaggio. In questo post vi racconterò tutte le cose che abbiamo visto con tante, tantissime fotografie per cercare di trasmettervi il silenzio e la potenza della natura di quel posto.

Siete pronti?
Beh io sì, partiamo!
Prima di tutto, ecco a voi il giro che abbiamo fatto, con le tappe giorno per giorno.
DAY 1: arrivo a Reykjavik 
Il primo giorno in realtà è servito solo per il viaggio: siamo partiti alle 11.20 da Milano e siamo atterrati alle 17 a Reykjavik (che sarebbero le 19 in Italia). Una volta atterrati, andiamo a prendere la nostra macchina a noleggio e ci siamo diretti in città (l'aeroporto dista circa 45 min). Nonostante qualche problema con l'accesso all'appartamento che avevamo prenotato tramite Booking tutto va a buon fine: entriamo in casa e ci attrezziamo subito per il freddo islandese con giacca a vento e cappello di lana.
Il nostro obiettivo è trovare un posto per la cena e io decido di affidarmi ai consigli della bravissima Marika, l'autrice del blog Gate 309. Ci dirigiamo quindi verso Icelandic Street Food, un pub/ristorante il cui menù è composto solo dalle tipiche zuppe islandesi. Io ovviamente prendo quella con i frutti di mare servita nella forma di pane: semplicemente deliziosa! Il freddo ed il vento continuano ad essere piuttosto forti, ma riusciamo a fare quattro passi verso il mare e poi ad arrivare davanti alla stranissima cattedrale della città. Facciamo anche una tappa al supermercato per qualche provvista per la colazione e poi tutti a nanna.



DAY 2: il Golden Circle (da Reykjavik a Vik)
La sveglia suona alle 7.30 e alle 9 siamo pronti per partire.
La zona che vedremo oggi è chiamata Golden Circle ed è la zona più turistica dell'Islanda in assoluto. Molti tour organizzati o tanti viaggiatori con pochi giorni a disposizione, visitano soltanto questa zona. Nonostante ciò, non posso dire di essermi trovata in posti troppo affollati di turisti, anzi.. le strade erano sempre vuote!
Dopo una veloce colazione in casa (vi consiglio di munirvi di provviste per fare colazione a casa così da evitare di perdere tempo alla ricerca di un posto in cui fare colazione), chiudiamo le valige, le rimettiamo in macchina, partiamo e ci ritroviamo ben presto fuori da Reykjavik, nel nulla!

Prima tappa: Parco Nazionale di Thingvellir, il sito storico più importante di tutta l'Islanda. Qui infatti i vichinghi vi fondarono il primo Parlamento democratico al mondo, l'Alpingi. Questo parco si trova in una vallata di fiumi e cascate, creata dall'incontro della placca tettonica nordamericana con quella euroasiatica. Purtroppo il clima non è dalla nostra parte (vento e pioggia), perciò non sono riuscita a fare molte fotografie.  







La tappa successiva è stato uno dei luoghi in assoluto più famosi in Islanda: Geysir. In questa zona è stato scoperto il primo Geyser che ha preso il nome dall'area in cui si trovava, chiamata appunto Geysir e da qui presero il nome tutti gli altri Geyser del mondo. Il grande Geysir è rimasto attivo per circa 800 anni ma dal 1916 ormai dà pochi segni di vita. Per nostra fortuna però di fianco c'è un altro geyser, chiamato Strokkur, che erutta ogni 5/10 minuti.



Dopo una pausa pranzo a base di fish&chips, riprendiamo la macchina e proseguiamo verso le cascate. Oggi ci aspettano 3 cascate, tra le più famose d'Islanda. La prima è Gullfoss, che significa Cascata d'Oro perché precipita con un doppio salto per 32 metri. Purtroppo quando l'abbiamo vista noi il cielo era coperto, ma se siete più fortunati potete ammirare anche degli spettacolari arcobaleni.
La seconda cascata si chiama invece Seljalandsfoss che invece è molto più piccolina della precedente ma la cosa bella è che potete andare dietro la cascata per una vista pazzesca. Mi raccomando, armatevi di abbigliamento completamente impermeabile!
Ed infine è il turno di Skogafoss, un'altra delle cascate più famose d'Islanda con il suo salto di 62m. Qui si può salire un sentiero per ammirare la cascata dall'alto. Semplicemente bellissima!!

GULLFOSS
Seljalandsfoss: dietro la cascata

Seljalandsfoss

Skogafoss

La giornata non finisce qui!
L'ultima tappa è un altro dei luoghi più instagrammati dell'isola. Finalmente abbiamo raggiunto la cosa meridionale dell'Islanda e quindi l'ultima tappa è appunto una spiaggia, la famosissima spiaggia nera di Reynisfjara contornata da un gruppo di colonne basaltiche che ricordano l'organo di una chiesa. E qui non può mancare la foto di rito!



Anche qui il vento fa da padrone e così dopo pochi minuti risaliamo in macchina alla ricerca di un luogo per cenare. Questa sera infatti abbiamo prenotato un alloggio un po' particolare: una tenda! Trovate tutti i dettagli nel primo post sull'Islanda (ve lo siete persi?!? Fate click qui!).
Ceniamo presso una birreria nel paesino di Vik con un hamburger: il primo di una lunga serie!

DAY 2: la costa sud-orientale (da Vik a Djupivogur)
Ripartiamo da Vik e subito ci attende una prima tappa che mi ha davvero sorpreso! Si tratta di un canyon scavato dal fiume Fjadra e si chiama appunto Fjadrargljufur. Si può camminare lungo un breve sentiero che corre lungo questa gola per scattare fotografie davvero belle!



Dopo un'ora di viaggio arriviamo in uno dei posti più famosi d'Islanda, il parco nazionale di Vatnajokull che prende il nome dal ghiacciaio situato nel parco, il Vatnajokull appunto. Questo ghiacciaio occupa il 10% della superficie dell'Islanda anche se purtroppo arretra ogni anno. Partendo dal centro visitatori si può arrivare a vedere l'inizio del ghiacciaio con un semplicissimo sentiero. Che bello essere così vicini ad un gigante di queste dimensioni. Con un altro sentiero, decisamente più in salita, arriviamo a vedere la Svartifoss, ovvero la cascata nera. Carina, ma nulla a che vedere con le cascate che abbiamo visto ieri.

Svartifoss: la cascata nera 

Il ghiacciaio

La terza tappa di questa giornata è in assoluto il posto più magico, quello che ho amato di più di tutta l'Islanda. Si chiama Jokulsarlon ed è una laguna collegata al ghiacciaio nella quale galleggiano dei piccoli iceberg che si staccano dal ghiacciaio e sostano qui prima di finire in mare. Pochi metri più in là c'è la Diamond Beach, una spiaggia nera piena di pezzi di ghiaccio che arrivano dalla laguna. E' tutto semplicemente stupendo: silenzioso, atmosfera surreale, colori pazzeschi. Questo posto mi ha davvero rapito. Sarà merito anche delle bellissime foche che abbiamo visto nuotare tra gli iceberg alla ricerca di cibo.





Dopo questa tappa avevamo ancora un'ora e mezza di strada per arrivare a casa.
L'idea iniziale, quando avevamo prenotato, era quella di pernottare nel paesino di Hofn, ma non abbiamo trovato nessun alloggio proprio in paese e Booking ci ha proposto questo appartamento che doveva essere a pochi km dal paese. In realtà siamo finiti ben oltre Hofn, all'inizio dei fiordi e questa era la vista che avevamo di fronte a casa:



DAY 3: i fiordi orientali (da Djupivogur a Egilsstadir)
La costa orientale dell'Islanda è caratterizzata da tanti fiordi che creano dei paesaggi stupendi, perfetti per fotografie a prova di Instagram. E' anche la regione più tranquilla del paese (non che le altre siano chiassose, sia chiaro) perché non ci sono delle vere e proprie attrazioni turistiche, a il bello di questa zona sta proprio nel percorrere i le strade che costeggiano i fiordi, fermarsi per scattare qualche fotografia e fare tappa nei paesini lungo la costa.
Il primo paesino in cui ci siamo fermati è Djupivogur, un villaggio di pescatori nonché il porto più antico dell'Islanda. Questo paesino ospita anche un'insolita opera d'arte: si chiama Eggin i Gledivik ed è costituita da 34 uova giganti disposte lungo il molo. Ogni uovo porta il nome di un uccello tipico Islandese. Se vi fermate qui, vi consiglio di fermarvi da Vid Voginn, un caffè con vista sul mare e con arredamento tipico islandese. Noi abbiamo preso solo tè e caffè, ma se volete fanno anche un bellissimo piatto per colazione con uova e bacon: l'abbiamo visto al tavolo vicino e avevamo tutti l'acquolina in bocca!

Djupivogur

Il bar: Vid Voginn
Riprendiamo la macchina e continuiamo la nostra strada, sempre costeggiando i fiordi.
Lungo la strada ci sono diversi paesini che si affacciano sul mare, tutti davvero piccoli e nessuno con attrazioni degne di nota. La cosa più carina che abbiamo visto è stata forse questa ex-chiesa con il tetto azzurro:



Per il pranzo ci siamo fermati nel paesino di Reydarfjordur in una panetteria che si chiama Sesam Braudhus. Avevo letto delle buone recensioni online e in effetti non ci ha deluso: ottima selezione di panini e anche di dolci, perfetto per la pausa pranzo!
L'ultimo paesino lungo i fiordi che abbiamo visitato è stato Seydisfjordur che è stato anche il più carino! La cosa in assoluto più carina è il vialetto con i mattoni arcobaleno e la chiesa del paese sullo sfondo. Qua non si poteva non scattare una fotografia:



In questo paesino potete trovare anche tanti negozietti che vendono artigianato locale. Ci sarebbero tante cose carine da comprare, ma perché tutto costa così tanto?!?



L'ultima tappa della giornata è invece nella parte più interna, perciò ci allontaniamo dal mare per dirigerci verso il lago Lagarfljot, un lago che si origina dalla calotta glaciale del Vatnajokull (il ghiacciaio di ieri) e le sue acque scorrono verso nord fino all'Artico. Questo lago ha la fama di ospitare un terribile mostro, il Lagarfljotsormur, comparso per la prima volta in epoca vichinga e l'ultima volta invece nel 2012, quando fu avvistato e filmato da un contadino. Pensate sia tutto finto? Beh, andate a vedere la clip su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=8OmyyHyya64.


Nella parte meridionale del lago, un luogo interessante è Skriduklaustur, sede di un monastero di fine Cinquecento nonché dimora di un autore islandese. Purtroppo l'edificio chiude alle 17 e siamo arrivati pochi minuti dopo, però abbiamo potuto apprezzare comunque l'edificio insolito bianco e nero con il tetto ricoperto di erba.



La giornata si conclude qui. E' stata sicuramente la giornata più rilassante della vacanza: almeno un giorno di "relax" ci voleva!
Procediamo verso Egilsstadir dove facciamo la spesa e poi ci dirigiamo verso il cottage che abbiamo prenotato per questa notte. Si trova circa a 30km a nord di Egillstadir ed è stato uno dei luoghi più belli in cui abbiamo dormito: un cottage interamente in legno in mezzo al nulla, con veranda con barbecue, due camere, salotto con televisione e cucina super attrezzata. Per i dettagli leggete pure il primo post!



DAY 4: Islanda nord-orientale (da Egilsstadir a Akureyri)
La regione settentrionale islandese è definita come il paradiso per ogni geologo.
Ma non abbiate paura: la apprezzerete anche se non siete geologi!
Questa zona dell'Islanda infatti è caratterizzata da capi di lava dall'aspetto lunare, pozze di fango ribollenti e fumarole.

La prima tappa della giornata è una cascata che si chiama Dettifoss.
Mi permetto di fare una precisazione. Per raggiungere questa cascata ci sono due possibili strade: una ad est e l'altra ad ovest del canyon. Noi abbiamo preso la strada ad est perché arrivavamo da quel lato e il navigatore ci ha fatto girare lì. Non fate il nostro stesso errore, a meno che non avete una macchina 4x4: la strada che raggiunge la cascata ad est è sterrata e davvero dissestata. Noi abbiamo impiegato 1 ora e mezza a percorrere 30km e non abbiamo bucato solo per miracolo!
Per fortuna però la cascata è davvero spettacolare: è la cascata più potente d'Europa con i 400 metri cubi d'acqua che rovescia a terra al secondo!




La tappa successiva è un luogo a dir poco suggestivo. Sto parlando di Hverir, uno spazio caratterizzato da magiche distese color ocra con pozze di fango ribollenti. Vi sembrerà subito di essere stati catapultati su un altro pianeta. Chissà se Marte è così..
L'unico aspetto negativo di questo luogo è l'odore di zolfo, ma vi assicuro che vale davvero la pena camminare tra queste pozze e ammirare i colori della terra.





Dopo il triste pranzo in macchina, ci dirigiamo verso un luogo che era stato descritto come molto suggestivo dalla guida. Si tratta della Grjotagja Cave: una piccola grotta molto famosa perché ambientazione di una scena de Il Trono di Spade. Noi purtroppo abbiamo avuto la sfortuna di visitarla quando mentre pioveva e perciò non ci è sembrata davvero nulla di che.. Sicuramente con la luce del sole sarebbe stata molto più suggestiva!

Procediamo quindi verso Dimmuborgir, un labirinto di formazioni laviche con diversi sentieri in mezzo. Questi particolari pinnacoli di lava sono stati prodotti circa 2.000 anni dalla lava fuoriuscita da due vulcani. Anche qui purtroppo pioveva, perciò non ci siamo soffermati più di tanto, anche se il luogo era davvero carino!




Ma arriviamo al vero momento magico della giornata.
L'Islanda è famosa per le sue terme, lo sapete no?

Sicuramente la Blue Lagoon è la piscina termale più famosa in assoluto, ma non è certamente l'unica.
In questa zona infatti ci sono anche i Myvatn Nature Bath. Si tratta sempre di una piscina naturale con acqua molto calda. L'ingresso costa circa 40€ e il luogo è davvero bello! Perfetto per rilassare i muscoli dopo una giornata in giro! Super consigliato!



La giornata non finisce qui! C'è un'ultima tappa che ci aspetta ed è ancora una cascata!
Si chiama Godafoss ed è semplicissima da raggiungere perché si trova proprio lungo la Ring Road. E' forse una delle cascate che mi sono piaciute di più perché ha un triplo getto di acqua e forma un bel lago al suo piedi.



Per questa notte pernottiamo ad Akureyri, la seconda città più popolosa d'Islanda dopo Reykjavik.
Ci è piaciuta davvero tanto, perché ha delle casette molto belle e caratteristiche (anche più lussuose rispetto a quelle dei paesini visti nei giorni scorsi) ed ospita anche il Giardino Botanico più settentrionale del mondo. Ci concediamo anche una cena fuori e usiamo, come sempre, Tripadvisor per scegliere il ristorante. Io opto per un piatto di merluzzo Islandese: semplicemente divino!

DAY 5: Islanda nord-occidentale (da Akureyri a Stykkisholmur)


Partiamo dicendo che questa è stata la giornata meno entusiasmante, almeno per me, di tutto il viaggio. 
La prima "tappa" della nostra giornata è stata il Tour di Whale Watching che avevamo prenotato prima di partire. Intorno alle coste islandesi infatti vivono diverse specie di balena e quindi ci sono diverse agenzie che organizzano tour di Whale Watching partendo da diverse città. La città in assoluto più famosa per il Whale Watching è Husavik, che si trova nel nord dell'Islanda e si affaccia su una baia, nella quale di solito si possono avvistare facilmente le balene. Così noi siamo partiti da Akurery verso le 7.30 di mattina alla volta di Husavik da dove il nostro tour partiva alle ore 9. In teoria il tour comprendeva anche la "visita" dell'isola dei Puffin, i Pulcinella di Mare, gli uccelli simbolo dell'Islanda. La prima delusione però arriva subito: non andremo all'isola dei puffin perché sono già migrati tutti (sapevamo che da metà agosto in poi la probabilità di vederli diminuisce). Ma non ci perdiamo d'animo: vedremo delle stupende balene, no? 
Dopo esserci vestiti con delle tutone imbottite fornite dal personale della barca, partiamo e dopo circa mezz'ora avvistiamo i primi delfini. Sono tanti, belli, che giocano in acqua davanti a noi. Il morale è alto: dai adesso arriverà anche il turno delle balene! Ed invece no.. Dopo due ore di ricerca tra acque piuttosto mosse, ritorniamo al porto delusi e infreddoliti. Se tornassi indietro, probabilmente non rifarei questo tour.. Ve lo dice però una persona che soffre il mal di mare ed ha passato tutte queste 3 ore immobile sulla barca per evitare nausea e vomito. Non è che io vi sconsigli del tutto di fare questa escursione, ma considerando il suo costo, vi consiglio di farci un pensiero anche considerando il vostro rapporto con il mal di mare. 
Tornati sulla terra ferma, riprendiamo la macchina e torniamo ad Akureyri per il pranzo e optiamo per l'hamburgeria che avevamo visto già la sera prima. 




Il resto della giornata, purtroppo si prospetta un po' noioso: dobbiamo arrivare a Stykkisholmur entro sera e abbiamo davanti 5 ore di strada. Per fortuna ci sono i panorami a tenerci compagnia, oltre ad un po' di musica da karaoke e qualche pacchetto di patatine per gli attacchi di fame. Ci fermiamo in un supermercato lungo la strada per non rischiare di trovare tutto chiuso all'arrivo e giungiamo a destinazione in perfetto orario per cena. Dopo tutte le schifezze mangiate in questi giorni, per la prima volta la nostra cena è a base di minestra ed accompagnata da un film di Harry Potter, gentilmente offerto dalla proprietaria di questo appartamento. 



DAY 6: penisola di Snaefellsnes (da Stykkisholmur a Grindavik )

Prima di rimetterci in viaggio, avevamo delle buonissime intenzioni di visitare il paesino di Stykkisholmur ma un nemico inaspettato ci ha fermato: il vento. Lui sarà il vero protagonista di questa giornata che ci attende. Non sappiamo se questa parte dell'Islanda sia sempre più ventosa rispetto ad altre oppure se abbiamo beccato noi un giorno molto ventoso, fatto sta che in alcune tappe abbiamo avuto anche dei problemi a camminare dritto da quanto vento c'era.



La prima tappa della giornata, dopo qualche sosta per scattare delle fotografie, è stata Djupalonssandur, una spiaggia nera molto carina! Anche qui il vento però non ci ha affatto abbandonato.. Per fortuna c'era almeno un bel cielo azzurro!




Abbiamo poi proseguito verso un piccolo villaggio (Arnarnstapi) dove ci siamo fermati per il pranzo e poi ci siamo avvicinati, con grande coraggio visto il vento, alla costa da cui si godeva di un magnifico panorama e si poteva ammirare anche una roccia a forma di arco, peccato solo non poterci salire!



Piccola tappa successiva, brevissima, a Budir: dove una volta sorgeva un piccolo paese, oggi rimane solo la sua chiesa che ha la caratteristica di essere tutta nera e quindi perfetta per essere fotografata! A meno che non vogliate necessariamente fotografare questa chiesa per Instagram, questa non è di sicuro una tappa obbligata del tour.



Proseguiamo poi lungo la costa meridionale della penisola di Snaellfness ed arriviamo una meta molto ambita. Ancora una volta i protagonisti di questo posto dovevano essere degli animali; e dopo la delusione di balene e puffin del giorno prima, pensavamo di avere il diritto di vedere almeno le foche che si avvistano SEMPRE (secondo la guida) da questa spiaggia. Purtroppo non è stato così: nessuna foca all'orizzonte. Ma bisogna essere onesti: c'era talmente tanto vento che siamo rimasti pochi minuti in spiaggia; se fossimo stati più coraggiosi probabilmente saremmo stati anche più fortunati. La spiaggia comunque si chiama Ytri Tunga.



A questo punto ci rimettiamo in macchina e proseguiamo verso l'ultima, pazzesca, tappa della giornata: la Laguna Blu. Penso che un po' tutti conoscano questo luogo, perché è decisamente uno dei più famosi luoghi dell'Islanda, complice anche il fatto di trovarsi a pochi km da Reykjavik e dall'aeroporto di Keflavik. Si tratta di una grandissima piscina di acqua dal colore azzurro e con densi vapori che salgono verso il cielo. Si può pensare che sia naturale ed invece no: si tratta di una piscina artificiale che però accoglie le acque calde dell'area geotermale. L'acqua è molto calda, in alcuni punti quasi troppo. L'ingresso è decisamente caro: circa 80€. Posso dirvi però che ne vale la pena, assolutamente. Non potete venire in Islanda e non vedere le sue piscine termali. La piscina è davvero immensa, perciò non abbiamo avuto la sensazione di affollamento. La cosa carina è che compreso nel prezzo c'è anche un bell'asciugamano grande, un cocktail (che prendete in un bar che si affaccia direttamente sulla piscina, senza dover uscire dall'acqua) e una maschera dall'argilla, anch'essa distribuita ad un chiosco direttamente in piscina. Noi abbiamo avuto la fortuna di andarci quando c'era il sole e lo spettacolo era davvero meraviglioso! La struttura è dotata anche di diversi spogliatoi, piuttosto spaziosi e con tante docce. Non immaginatevi però un posto dove potete stare anche tutta la giornata (un po' come le terme di Milano), perché c'è una sola vasca esterna perciò dopo un paio d'ore sentirete il bisogno di uscire.
Nel complesso però ne vale davvero la pena!




Per fortuna la strada che ci manca è davvero poca: solo 8 minuti di macchina e raggiungiamo la nostra casetta per questa notte. Anzi dovrei dire il nostro cubo, perché si tratta di una casetta a forma cubica con vista sul mare nel paese di Grindavik. Lo trovate su Booking con il nome Harbour View. L'appartamento è super moderno, molto carino. Diciamo che se avesse avuto giusto qualche mq in più sarebbe stato il top!



E per fortuna almeno dentro casa smettiamo di sentire il vento gelido che ci ha tenuto compagnia tutta la giornata.
Siamo già alla penultima notte in Islanda, sigh..

DAY 7: Reykjavik 

In teoria questa giornata doveva essere interamente dedicata alla visita di Reykjavik, ma noi decidiamo comunque di aggiungere una tappa naturalistica, perché nei giorni precedenti avevo scoperto l'esistenza di un cratere molto suggestivo a pochi km dalla capitale. Si tratta del cratere di Kerid, un ex vulcano che oggi ospita un lago nel suo cratere. Si può sia ammirare dall'alto sia scendere sulle rive del lago, molto suggestivo! E pensate che Bjork ha fatto anche un concerto su una zattera in questo lago!




Dopo un pranzo in un centro commerciale (ci siamo andati solo per cercare il negozio di Pandora, ma senza successo) giungiamo finalmente a Reykjavik. Sarà che non vedevamo l'ombra di un negozio da giorni ormai, ma praticamente passiamo la prima ora entrando in tutti (e sottolineo TUTTI) i negozi di souvenir delle vie del centro! C'è chi cerca una tazza per la casa al mare, chi la classica calamita e chi spera di trovare maglioni belli a basso prezzo.. Insomma sembravamo bambini che non vedevano un negozio da anni! In effetti a Reykjavik non c'è poi molto da visitare e se devo essere sincera, dopo le meraviglie naturali viste nei giorni precedenti, non avevo neanche troppa voglia di scoprire bellezze "artificiali". C'è ancora un po' di vento e la temperatura è sempre freddina, per la prima volta penso che tutto sommato sono felice di tornare a casa. Sento il bisogno delle mie comodità e soprattutto di togliere cappello, giacca a vento, scarponcini da trekking e jeans, almeno per un po'.




In ogni caso vi consiglio di dedicare mezza giornata, una giornata al massimo alla visita della città.
Per cena scegliamo un posto consigliato da Tripadvisor dove io ordino del salmone: dopo il merluzzo di qualche giorno fa, dovevo provare un'altra specialità del luogo.
Il nostro ultimo giorno in Islanda termina così!

La mattina seguente la sveglia suona alle ore 6 perché dobbiamo andare fino all'aeroporto (a circa 45 minuti di strada) e dobbiamo riconsegnare la macchina. Per fortuna facciamo tutto in tempo e dopo uno scalo a Copenaghen, alle ore 19.15 puntualissimi atterriamo a Malpensa.

Questo viaggio è stato a dir poco STUPENDO.
Non pensavo che un viaggio del tutto naturalistico mi potesse piacere così tanto.
In realtà era il mio fidanzato che voleva andare in Islanda da sempre, mentre io snobbavo abbastanza la meta. Ma ho fatto benissimo a dargli ascolto. Sarà che forse dopo 11 mesi di lavoro tra 4 mura di cemento, in una metropoli all'avanguardia ma super affollata, sempre di fretta, dove l'unica cosa che conta è fatturare, passare una settimana immersa nella natura è a dir poco spettacolare.

Io consiglio questo viaggio a chiunque, davvero.
Non è un viaggio impegnativo fisicamente: passerete molto più tempo in macchina che camminando quindi non pensate di dover essere allenati (una vacanza in montagna può essere molto più impegnativa). Il clima non è dei migliori ma assolutamente sopportabile quindi non usate la scusa "ma io amo il caldo" perché con i bei paesaggi che vi aspettano, questa scusa non regge.

Che cosa state aspettando?
Avete già prenotato il volo per l'estate 2020?

Per qualsiasi dubbio, curiosità o informazione sul mio viaggio non esitate a lasciarmi un commento.
Sarò più che felice di potervi aiutare!

Un abbraccio,






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