In questo primo semestre ormai quasi concluso, ho avuto la possibilità di seguire un ciclo di testimonianze organizzate da un mio professore. Il titolo di questo ciclo era:
Professioni di cultura
Il labile confine tra cultura e spettacolo
Da ottobre ad oggi abbiamo incontrato 10 personaggi diversi, tutti accomunati da queste caratteristiche:
Internazionalità Passione
Preparazione Determinazione
Intelligenza ONESTA' Leggerezza
Curiosità Collaboratività
Praticità Innovatività
Si tratta di persone che hanno sempre lavorato nel campo della cultura cercando di diffonderla, organizzando eventi culturali per dimostrare che la cultura non è solo noia, ma può essere anche spettacolo e divertimento.
Siete curiosi di sapere di chi si tratta?
Flavio Caroli
Conosco Flavio Caroli grazie alla trasmissione "Che tempo che fa" di Fabio Fazio. E' un esperto di arte, ha scritto moltissimi libri e insegna al Politecnico di Milano. Quando va in televisione e racconta di un artista o di un'opera mi affascina il suo modo di raccontare la storia di un'opera, rendendola estremamente interessante!
Cosa mi ha insegnato
Per essere uomini di cultura e lavorare nello spettacolo bisogna avere le conoscenze ma anche la consapevolezza e l'umiltà di chi conosce quello che fa. Occorre poi saper tradurre tutto questo in modo tale da parlare al cuore della gente. Tutti sono un possibile pubblico per l'arte, perché l'arte racconta la vita e tutti vivono quindi tutti possono comprendere l'arte. Ci sono solo persone che non vogliono capire, ma è solo perché hanno paura.
Filippo Del Corno
Non penso che conosciate questo personaggio, ammetto che neanche io sapevo chi fosse fino a qualche mese fa. Nella sua vita ha seguito un doppio percorso professionale, in quanto è sia un musicista ed insegnante di musica sia un organizzatore culturale. Da circa sei mesi inoltre è assessore alla cultura del comune di Milano. Il suo lavoro è estremamente complesso prima di tutto perché Milano è una città grandissima che può offrire moltissime proposte culturali e in secondo luogo perché in un periodo di crisi come questo, il primo ambito che (PURTROPPO) subisce i tagli è proprio quello culturale. Proprio a proposito di questo, Filippo ci ha detto che per far capire agli altri assessori l'importanza della cultura occorre dimostrare che per la cultura non si fanno spese, ma investimenti. Crisi a parte, ci ha dato anche alcune notizie positive!
- Attualmente Milano è una meta molto ambita per i turisti stranieri (importante EXPO).
- Milano vive un'assoluta unicità in quanto le opportunità offerte da questa città sono superiori a quelle di tutte le altre città italiane. Tale vitalità dipende dal fatto che tutte le istituzioni culturali di Milano sono indipendenti dal punto di vista gestionale.
- Autunno americano: è un insieme di iniziative dedicate alla cultura americana del secondo dopoguerra. E' un esempio di tentativo di realizzare un sistema orizzontale in cui partecipano diverse istituzioni (arte, spettacolo, media) tutte sullo stesso piano. (Se siete interessate, questo è il link per vedere tutte le iniziative).
- Una particolarità della città di Milano è il fatto che anche se ha un centro molto ricco, le istituzioni culturali sono localizzate in tutta la città (non esiste per esempio un'isola dei musei come a Berlino). Questo permette a tutta la città di essere viva e interessante e di far conoscere a tutti non solo il Duomo.
Ugo Nespolo
Da questa foto sembra quasi una persona normale, ma in realtà vi assicuro che visto dal vivo sembra proprio il classico artista un po' strampalato. Ugo Nespolo infatti è un artista contemporaneo e come tale espertissimo di arte ed inoltre è il direttore del Museo del Cinema di Torino, uno dei dieci musei più visitati in Italia (io ci sono andata! Non vi ricordate? Click!).
Ci ha fatto un discorso un po' complesso, ma molto interessante sull'arte dell'ultimo secolo identificando come momento di inizio della post-modernità l'anno 1954 quando un edificio di Le Corbusier venne distrutto. Il suo discorso poi si è indirizzato sul mercato dell'arte criticando la concezione "tutto ciò che costa vale e tutto ciò che vale costa" in quanto a suo parere questa idea finisce per annichilire l'arte. Ecco alcuni video da lui realizzati:
Campari 150
Superglance - Museo del Cinema di Torino
Rossella Citterio
Con questa donna ci spostiamo dal mondo dell'arte in senso stretto e ci occupiamo invece di comunicazione. Rossella Citterio infatti ha lavorato per molti anni per Mondadori occupandosi della comunicazione ed oggi è la responsabile comunicazione di EXPO Milano 2015. Alcuni dati:
- Il 50% della popolazione italiana adulta non legge libri
- L'Italia è un paese con un bassissimo livello di consumo culturale.
Dopo aver parlato delle abitudini culturali degli italiani, abbiamo parlato dell'EXPO.
"Nutrire il pianeta, energia per la vita" è questo il tema dell'EXPO. Questo significa parlate di stili di vita e quindi del fatto che metà degli abitanti del pianeta non ha cibo a sufficienza, mentre l'altra metà ha il problema dell'obesità.
Women for EXPO: le donne sono coloro che nutrono con il cibo (e con il non-cibo) il mondo, ma nonostante ciò in molti paesi non hanno neanche il diritto di parole.
Show food: montaggio di molti video di 1 minuto in cui i ragazzi spiegano cosa vuole dire per loro il cibo.
Lella Costa
Direi che Lella Costa non ha bisogno di presentazioni, immagino che tutte voi sappiate chi è.
Gli appunti sulla sua lezione scarseggiano un po' sul mio quaderno, forse perchè il suo intervento è stato così appassionante che non ho neanche avuto il tempo di segnarmi nulla. Lella Costa è un concentrato di energia, parla tantissimo e riesce sempre a stupirti. Ci ha insegnato ad apprezzare i miti antichi che noi spesso, costretti a studiarli a scuola, vediamo come qualcosa di vecchio e decrepito. Lei invece ci ha dimostrato come raccontano storie attualissime ed interessanti. Ecco una sua citazione:
Il teatro è il luogo principe della libertà.
Laura Curino
Sicuramente meno famosa di Lella Costa, anche Laura Curino è una bravissima attrice teatrale che nella sua carriera si è concentrata molto spesso su storie di persone fantastiche. Uno dei suoi spettacoli migliori è quello su Adriano Olivetti. E' stata lei stessa ad andare ad Ivrea a conoscere la gente che lo ha conosciuto e che ha lavorato nella sua azienda e poi con tutte le informazioni raccolte, ha realizzato uno spettacolo. Anche qui gli appunti scarseggiano. Ergo: anche il discorso di Laura mi ha proprio rapito.
Silvio Soldini
Dopo l'arte e il teatro, ci spostiamo nel mondo del cinema con la figura di Silvio Soldini, importante regista italiano. La sua carriera inizia come regista di film drammatici, ma dopo aver visto una commedia tedesca, decide di provare a realizzare anche delle commedie e "Pani e tulipani" è l'esempio del fatto che ci è riuscito.
Cosa ho imparato
Il cinema italiano viene tenuto in piedi dal FUS (Fondo Unico Spettacolo) che ogni anno viene messo in discussione. L'unico interlocutore è la Rai che dà mediamente un budget di 500mila euro per ogni film. Se la Rai non finanzia, le uniche soluzioni sono le co-produzioni. Alcuni film in Italia vengono prodotti con soli 100/200mila euro, ma sono un'eccezione perchè mediamente il budget richiesto per un film è molto più alto.
Il suo ultimo lavoro si intitola "per altri occhi" ed è un documentario sui ciechi realizzato da persone davvero cieche e non attori professionisti. Lo scopo è quello di raccontare la vita come la vivono i ciechi con le loro abitudini.
Paolo Arcà
Questa è una delle testimonianze su cui ero più scettica. Non tanto per il personaggio in sè (anche perchè ha una carriera decisamente da invidia) ma per l'argomento, cioè la musica classica. In realtà sono uscita positivamente stupita. Paolo Arcà nasce a Roma nel 1953 e dedica la sua vita alla musica come una vocazione.
"La musica parla di tutto senza dire nulla" questa direi che è la summa della sua concezione della musica.
Abbiamo parlato del teatro d'opera ai giorni nostri e abbiamo scoperto che:
- Paolo è favorevole all'inserimento di display sui sedili, in quanto servirebbe per capire la storia narrata soprattutto nelle parti del coro. Il display è fondamentale soprattutto per gli spettatori stranieri e perché l'italiano usato è piuttosto arcaico.
- Prima di andare a teatro occorre conoscere la storia cercando in quale secolo si colloca l'opera e le specificità del compositore e dell'opera
- Per scegliere il programma di una stagione teatrale si tiene conto di una diversificazione tra autori italiani e autori stranieri e delle opere che mancano dal teatro da molti anni. Ciò che conta in ogni caso è la progettualità, cioè il fatto di non fare cose a caso.
- Esistono due tipi di teatro: il teatro di repertorio che propone spettacoli quasi ogni sera senza fare le prove (tipico nei paesi anglosassoni) e il teatro di stagione in cui ogni opera viene rappresentata una sola volta.
Gestire un teatro è un'attività molto complessa, in quanto si può dire che un teatro sia monarchia assoluta in cui comanda il palco scenico. Il lavoro di un direttore teatrale nasce prima di tutto dalla curiosità, ma anche dall'equilibrio della produzione.
Slava è un clown russo che realizza uno spettacolo grandioso che viene messo in scena ogni anno a Milano. Inizialmente si pensava che fosse un prodotto di serie B, ma oggi si può dire solo che Slava sia pura poesia (infatti voglio andare a vederlo!!!).
Philippe Daverio
Direi che anche Daverio non ha bisogno di presentazioni. E' stato assessore alla cultura ed anche presentatore televisivo. E poi è un personaggio tutto particolare.
Penso di non aver mai conosciuto persone colte come lui. Mi ha impressionato il modo con cui racconta la storia e l'arte passando da un argomento all'altro come se stesse raccontando una semplice storiella!
Anche qua gli appunti scarseggiano, i suo discorsi erano ammalianti!! *.*
E così giovedì scorso questo percorso è finito. Sono state delle lezioni un po' insolite, ma davvero utili. Se dovessi trovare una parola che accomuna tutte queste persone io direi passione. Tutti sono riusciti a fare della loro principale passione anche un lavoro e penso che questa sia la cosa più bella di tutte! So che in periodo di crisi come questo, è sempre più difficile fare una scelta seguendo la propria passione. Anche la mia scelta universitaria è stata frutto di un compromesso che mi permetteva di studiare qualcosa che amo senza però abbandonare ciò che mi potrebbe dare un lavoro domani: l'"economia". Devo ammettere che sono stata fortunata, perché mi piace quello che faccio e alcune persone non hanno avuto la stessa fortuna, ma quando vedo gente che sceglie il proprio futuro solo in base ai soldi, mi viene davvero tristezza.
E voi ragazze, fino a dove vi spinge la vostra passione? Vi piacerebbe trasformarla in un lavoro?
Un bacione
Silvia
P.S. Che bello, Natale si avvicina!!! *.*
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